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Sextortion: cos'è e come difendersi

Sextortion
| Luca Lampis | News

Negli ultimi tempi si sente sempre più parlare di sextortion, diventa una vera e propria minaccia e non solo per gli adolescenti. Vediamo, qui di seguito, in cosa consiste questo crimine e come si può ottenere adeguata tutela.

Cos'è il sextortion?

Conosciuto anche come estorsione sessuale, il sextortion è un reato che si configura quando si minaccia di rendere pubbliche le informazioni private della vittima, la quale sarà obbligata a versare dei soldi all'estortore per evitare la divulgazione di ogni dato.

Per quanto riguarda le informazioni, queste potrebbero essere di varia natura, come ad esempio fotografie, video e messaggi a sfondo sessuale. I criminali spesso mettono in atto anche più ricatti per ottenere maggiori somme, tendenzialmente tramite dispositivi elettronici, motivo per cui il sextortion può essere considerato un reato informatico.

Uno degli aspetti più allarmanti del sextortion è che i malcapitati sono spesso adolescenti, proprio perché durante questa fase della crescita non si ha molta dimestichezza su come intrattenere i rapporti e si sperimentano le prime esperienze con l'altro sesso, ma anche per via della loro presenza sui principali Social Network.

Recentemente i casi sono aumentati in modo vertiginoso, soprattutto nei confronti di vittime tra i 15 e i 17 anni.

La gran parte di loro sono donne, ma anche gli adulti non sono esonerati dai pericoli del web, anche perché i colpevoli sono capaci di hackerare gli account e di instaurare un preliminare contatto con la vittima allo scopo di ricevere il materiale incriminante.

Le vittime non hanno altra scelta e decidono di inviare il denaro, anche per il forte senso di vergogna. Nelle ipotesi più gravi il sextortion può generare danni emotivi, psicologici e persino tentativi di suicidio.

 

Reato di Sextortion: cosa dice il Codice Penale

Il reato di sextortion viene inquadrato nell'articolo 629 del codice penale, ovvero nel delitto di estorsione che prevede una pena base da 5 a 10 anni di reclusione, nonché la multa da 1000 a 4000 euro.

La fattispecie si configura quando, con violenza o minaccia, viene costretta una persona a fare o non compiere una determinata azione, al fine di ottenere un ingiusto profitto. Sono sufficienti comportamenti che forzano la volontà della vittima, in maniera da indurla a versare del denaro.

Cosa NON fare in caso di ricatto

Quando si è vittime di sextortion è sicuramente errato accettare il ricatto per la vergogna, quindi versare il denaro, anche perché le richieste proseguiranno.

Non bisogna offendere l'estortore, perché altrimenti si rischia la pubblicazione del materiale solo per vendetta. Altrettanto sbagliato è rivolgersi a portali che offrono assistenza gratuita o ad esperti in web reputation non specializzati in questo crimine, nonché l'adesione a servizi che promettono il blocco automatico online dei contenuti indesiderati.

Come difendersi dal sextortion

In caso di sextortion bisogna agire senza indugio, bloccando in prima battuta il profilo dell'estorsore. Quando, ad esempio, il ricatto è avvenuto tramite Facebook sarà necessario effettuare la segnalazione al centro assistenza. Stessa cosa nelle altre piattaforme social.

Si rivela molto utile ottenere più elementi possibili per risalire all'identità del criminale. In genere si raccomanda il salvataggio delle conversazioni, come prova a supporto di una denuncia presso la polizia postale.

Quando possibile è anche importante chiedere dei sistemi di pagamento rintracciabili, come il bonifico, nonché l'indirizzo email dell'estorsore, fingendo di stare al gioco.

Questi espedienti permettono di avere ulteriori dati ai fini delle indagini.

Naturalmente non bisogna mai dimenticare di mantenere sempre ben protetti gli account email e social, rendere privato il profilo facebook e degli altri social, in modo da rimanere meno esposti al rischio di essere ricattati.

Occorre poi controllare, con le competenze e i mezzi dei quali si dispone, la presenza di eventuali pubblicazioni sul web. Purtroppo, infatti, gli estorsori, proprio per dimostrare i loro intenti, postano del materiale ancor prima di chiedere somme. I post su blog e canali video non rimossi vengono indicizzati da Google e pertanto si possono reperire.

Successivamente, dovrai preoccuparti di far rimuovere questi contenuti facendo valere il tuo diritto all'oblio.

Cosa può fare per te un'agenzia investigativa

Difendersi autonomamente dal reato di sextortion non è così semplice come si potrebbe pensare, anche perché la vittima subisce uno stravolgimento emotivo, tale da non poter compiere scelte lucide. Il più delle volte si cede al ricatto per entrare in un vortice che non sembra avere alcuna via d'uscita.

Per questo è molto importante chiedere il supporto di un'agenzia investigativa con comprovata esperienza sul campo che saprà come raccogliere prove giudizialmente valide contro i reati di molestie e ricatti.

L'investigatore agirà con serietà e massima riservatezza offrendo un servizio anti-estorsione ad ampio raggio che garantisce massima tutela. Le indagini sono finalizzate a risalire all'identità del criminale, ma non solo.

L'estorsore potrà essere scovato anche attraverso link spia, email che tracciano l'indirizzo IP oppure con l'analisi degli header dei messaggi. In questo modo si avranno indizi che hanno valore legale, indispensabili per presentare denuncia alle autorità italiane e internazionali, nonché per porre fine alle richieste insistenti ed estorsive.

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