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Vendita di documenti falsi tramite app di messaggistica: un fenomeno sempre più diffuso

Vendita di documenti falsi tramite app
| Luca Lampis | Indagini Forensi

Il Deep Web e le applicazioni di messaggistica rappresentano al giorno d’oggi la via più semplice da percorrere nel momento in cui occorre commercializzare documenti falsi.

In particolar modo, è sufficiente digitare una semplice interrogazione di ricerca su Telegram, come ad esempio "documenti contraffatti", per imbattersi in tutta una serie di canali tematici: l’intento di chi li gestisce è di farci soldi, proponendo fake documents.

Passaporti e patenti di guida, purtroppo, sono sempre più richiesti. Lo stesso dicasi anche per i green pass e i certificati di test Covid-19, e tante altre tipologie di documenti contraffatti.

Scaricarli digitalmente, dopo che li si è pagati, è lo step conclusivo di una procedura che, soprattutto negli ultimi tempi, si è fatta molto più intuitiva. Molti acquirenti optano per la via della consegna a domicilio: mediante il classico pacco anonimo e il pagamento in contrassegno al corriere, le possibilità di essere rintracciabili risultano praticamente nulle.

Escamotage per rafforzare l’affidabilità dei fake documents

Questi gruppi sulle app di messaggistica riscontrano un considerevole successo per il semplice fatto che vengono utilizzati degli escamotage, volti ad avvalorare l’affidabilità dei documenti contraffatti.

Gli amministratori evidenziano in mala fede di essere in stretto contatto con persone di fiducia che lavorano presso enti governativi, in grado di contraffare così bene i documenti, al punto che non ci sarebbero eventuali problemi a fronte di controlli da parte delle Forze dell’Ordine. Questi, infatti, verrebbero praticamente aggirati.

Ma è vero? Come è possibile che vi siano organizzazioni in grado di procurarsi in maniera illegittima un documento contraffatto?

Dando una semplice occhiata su quanto riportato sui vari canali Telegram, viene fuori che i fake documents non si discostano più di tanto dalle versioni originali. Questo presuppone, di fatto, che gli impostori abbiano utilizzato immagini di documenti originali, perché almeno in linea teorica non vi è possibilità alcuna di eludere i controlli delle Forze dell’Ordine. Possono essere stati smarriti distrattamente, oppure acquisiti in modo criminale attraverso un’attività di cybercrime.

Si tratta di una vera e propria truffa. Non cascarci.

Casi di documenti falsi venduti tramite app

Ecco in esame i casi più lampanti di contraffazione di documenti falsi, venduti poi attraverso apposite app di messaggistica istantanea.

Patente di guida italiana

Prendendo in esame numerose patenti di guida italiane, versioni conformi alla Direttiva 2006/126/CE del 20.12.2006, quello che viene fuori dalla verifica preliminare è che non si riscontrano anomalie.

Pur non potendo valutare la tecnica di stampa, dalle versioni digitali che circolano sulle app di messaggistica, si evincono aspetti interessanti: facendo accurati controlli presso la banca dati della Motorizzazione Civile, circa la corrispondenza della foto del diretto interessato e l’emissione, ci si accorge che i documenti sono originali.

Questo presuppone solo due aspetti: il primo è che l’automobilista di turno abbia smarrito la sua patente di guida italiana; il secondo è che il titolare l’abbia consegnata a qualcuno che ne ha fatto un uso improprio, pubblicando il documento su Telegram o su altre app di messaggistica.

Passaporti e codice ICAO

In riferimento ai passaporti, i controlli effettuati sui contenuti dimostrano la leggibilità delle informazioni in maniera chiara. Lo standard, fissato da ICAO con il documento 9303, riguarda sia il formato sia i contenuti. Tutto sembra essere in regola, perché i veri titolari hanno perso il passaporto che è finito nelle mani dei malintenzionati, i quali a loro volta se ne servono vendendoli, sfruttando il deep web.

Green Pass e test Covid-19

A fronte di prezzi che vanno fra i 100 e i 500 euro, su Telegram sono disponibili finti green pass e test Covid-19 fasulli. In molti, specie tra i no-vax si sono serviti di questi canali, per godere degli stessi privilegi dei vaccinati.

Da notare che i canali Telegram, a cui erano collegati oltre 140.000 italiani, proponevano anche un dettagliato servizio di assistenza a fronte di difficoltà del download del Green Pass fittizio, oltre a vantaggiosi sconti famiglia, con tanto di pacchetti dedicati. In più occasioni, i suddetti canali Telegram sono stati oscurati, per poi ricomparire sotto nome diverso.

Bisogna ricordare che solo la Piattaforma Nazionale del Ministero della Salute ha la facoltà di rilasciare la certificazione verde. Quest’ultima, infatti, non può essere messa in vendita online.

Conclusioni

Prima di dare il tuo documento a qualcuno pensaci bene. Al suo interno, infatti, vi sono tutta una serie di dati sensibili a rischio furto che, qualora venissero utilizzati in modo improprio dai malintenzionati, potrebbero finire per arrecarti tutta una serie di problemi seri.

Onde evitarli, nella circostanza in cui sospettassi che qualcuno abbia messo online i tuoi documenti, ad ora utilizzati da altri in maniera impropria, lasciati aiutare da chi è del settore.

La nostra agenzia di investigazioni è da tempo che si occupa di effettuare accurate verifiche in riferimento ai documenti falsi che circolano online, grazie ad apposite app di messaggistica.

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