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Falsi investigatori privati: i casi più eclatanti

falso investigatore privato
| Luca Lampis | News

Di casi di falsi investigatori nel corso degli anni ce ne sono stati vari sia in Italia sia nel resto del mondo.

Denominatore comune dell’azione dei malintenzionati era quello di mettere a segno delle frodi ai danni di ignare vittime, compiendo vere e proprie attività illegali.

Investigatori falsi nel Mondo

Ad esempio, uno dei casi più eclatanti ha visto per protagonista Richard Bailey nel 2009.

A partire dal 2009, costui si è finto un investigatore privato ed è riuscito a raggirare tante persone, comprese numerose star di Hollywood.

In cambio della promessa della risoluzione di tutta una serie di problemi, il losco personaggio in oggetto ha raccolto dei fondi per conto di una fantomatica agenzia investigativa. Quando fu scoperto dalla polizia, venne condannato a vari anni di prigione.

Caso ben diverso è quello che ha avuto come protagonista Jack Palladino. Quest’ultimo era a tutti gli effetti un legittimo investigatore privato che ha lavorato su diverse questioni piuttosto controverse per conto di Bill Clinton, a partire dal 1992.

Poi 6 anni dopo, venne accusato di aver utilizzato in maniera impropria delle informazioni che gli permisero di accedere a documenti segreti.

Il suo modus operandi venne aspramente criticato sia dai mezzi di comunicazione sia dall’opinione pubblica statunitense, al punto che venne seriamente messa in discussione l’etica dell’intera categoria di protagonisti.

Investigatori falsi in Italia

Era il 2016 e a fine anno si registrarono ben due casi eclatanti di investigatori falsi in Italia.

Denominatore comune di questi individui improvvisati era che raccontavano storie di truffe, che minacciavano le vittime e che agivano senza le autorizzazioni opportune e le licenze del caso.

A novembre del 2016, un detective fasullo venne scoperto dalla Polizia Postale. Questo truffatore seriale era un esperto informatico che tutelava gli interessi di un coniuge. Aveva installato uno spy software sullo smartphone della figlia dei due, in modo da tenere sotto controllo i suoi movimenti e le conversazioni del padre.

Quest’ultimo se ne accorse per una casualità e denunciò il truffatore.

La perquisizione del suo appartamento, eseguita dalla Polizia, si rivelò sorprendente, visto che l’indagato aveva finti tesserini di riconoscimento, oltre alla riproduzione di un’arma da fuoco, analoga a quella che le Forze dell’Ordine avevano in dotazione.

Dopo ulteriori accertamenti, è venuto fuori che il truffatore aveva già in passato subito alcune denunce per reati contro il patrimonio. Inoltre, era stato protagoniste di alcune truffe simili.

Nel dicembre del 2016, un uomo di origini svizzere venne arrestato a Roma in seguito alla denuncia della sua ex. In quella situazione, esibì un falso tesserino identificativo alle Forze dell’Ordine. Queste ultime capirono subito che non si trattava di un investigatore privato e perquisirono il suo appartamento. Qui trovarono lampeggianti, pistole, tesserini falsi e dispositivi di segnalazione manuale.

Nel 2021, a Torino, un 52enne con un studio a Pinerolo fu oggetto delle indagini eseguite dagli investigatori della Questura (Divisione Pas). Si era professato in modo abusivo come un detective privato, ma non aveva alcuna abilitazione.

Tutta la sua attrezzatura, composta di videocamere, localizzatori GPS, registratori digitali venne prontamente sequestrata. Nel suo ufficio, poi, vennero trovati documenti fiscali, come le ricevute sui blocchetti, e una copia di licenza, relativa a un’agenzia investigativa inattiva da anni.

Eppure, l’indagato, che era stato condannato anni addietro per un reato analogo, aveva continuato a pubblicizzare la sua agenzia investigativa con tanto di sito internet. Nei confronti del 52enne piemontese venne aperto un procedimento penale, in quanto professava la sua attività, senza aver conseguito i titoli necessari.

Investigatori privati falsi: con la digitalizzazione occorre prestare massima attenzione

Nell’era del web, la tematica degli investigatori privati falsi si è fatta ancora più delicata. Spesso, infatti, si legge sui giornali di una miriade di truffatori che si sono spacciati per detective privati, allo scopo di raggirare le vittime.

Il loro scopo, purtroppo, ha sempre avuto una natura fraudolenta.

Talvolta, vengono messi in atto comportamenti intrusivi che violano la privacy dei malcapitati. In altri scenari, invece, le persone vengono ingannate con indagini e ricerche fasulle su persone scomparse. Altre volte con vere e proprie frodi finanziare. Il furto di identità si rivela il più delle volte una costante.

Quanti investigatori non autorizzati eseguono ogni anni indagini in modo illegale? Sempre di più.

Conclusioni

Se stai pensando di contattare un investigatore privato, ti conviene sempre accertarti della sua reputazione, verificando le licenze e i feedback incassati online.

I suddetti episodi evidenziano come bisogna sempre affidarsi a (veri) investigatori con pluriennale esperienza sul campo, corretti a livello professionale, affidabili e in grado di offrire un servizio di qualità.

Per una consulenza gratuita e senza impegno, non esitare a contattarci!
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