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Finta malattia del dipendente: cos'è, indagini e prove per il licenziamento

falsa malattia del dipendente cover
| Luca Lampis | Investigazioni Aziendali

Assentarsi per malattia è un diritto di qualsiasi lavoratore dipendente. Tuttavia, specie negli ultimi anni, i mass media mettono in evidenza con una certa frequenza come in realtà si tratti di falsa malattia.

Se hai un’attività e credi di essere dinanzi a questo scenario, è fondamentale che tu, in qualità di datore di lavoro, possa tutelare il tuo patrimonio aziendale, evitando che i tuoi dipendenti commettano atti illeciti.

Come scoprire se è falsa malattia?

Nel nostro Paese, è risaputo quanto l’assenteismo sia una vera e propria piaga sociale: i casi di finta malattia, di abuso in relazione ai permessi aventi a che fare con la Legge 104, la falsa invalidità, le assenze strategiche che si verificano puntualmente nei fine settimana o ancora la simulazione degli infortuni sono esempi lampanti al riguardo.

Tenendo conto che in molti casi, i datori di lavoro hanno riscontrato che i loro sospetti sull’inaffidabilità dei dipendenti erano piuttosto fondati, ricorrere ad un’agenzia investigativa, si è dimostrata la scelta migliore in assoluto.

Quali prove servono per il licenziamento per giusta causa?

Il datore di lavoro può inviare all’indirizzo di domicilio del dipendente un medico dell’INPS per la visita medica di controllo. Ma poi, al di fuori degli orari di reperibilità, come si comporta il dipendente che risulta assente per malattia? Su quali strumenti può contare il datore di lavoro? Il più delle volte, la difficolta principale risiede nel raccogliere le prove di un’eventuale falsa malattia.

Nell’evenienza in cui durante il periodo di malattia, il dipendente dovesse avere un comportamento che potesse pregiudicarne la guarigione, il datore di lavoro ha tutte le carte in regola per procedere al licenziamento immediato. Lo stesso dicasi per eventuali azioni in antitesi con quanto indicato nel certificato medico. Anche in questo caso, vi sono tutti i presupposti per il licenziamento immediato per giusta causa.

Per dimostrare il comportamento illecito del dipendente assenteista, occorrono prove concrete.

In tal senso, il semplice controllo dei profili social è più che sufficiente per raccogliere le prove che servono per il licenziamento per giusta causa. Lo stesso dicasi per quanto riguarda gli appostamenti, effettuati a debita distanza per non dare nell’occhio e con la massima discrezione. Se ad esempio il diretto interessato dichiara di essere in malattia, mentre invece è in vacanza, è possibile procedere al licenziamento per giusta causa senza preavviso. Onde evitare la contestazione delle foto, viste come non contestualizzate, è il caso sempre di rivolgersi ai professionisti del settore, dato che un investigatore privato può controllare un dipendente.

Come si svolgono le indagini per individuare la falsa malattia?

Al fine di dimostrare la simulazione fraudolenta del lavoratore, vale a dire che la malattia non sia altro che una modalità per impegnare il tempo per se stessi, per beneficiare di indennità o per svolgere altri incarichi, il datore di lavoro spesso si rivolge a un’agenzia investigativa, il cui compito primario, dopo essere stata debitamente autorizzata allo svolgimento della sua attività, consiste nel recuperare prove ed informazioni utili da portare in sede giudiziaria per dimostrare quanto sia fondato il licenziamento per giusta causa. Le prove possono avere valore anche in sede penale nell’ottica di una denuncia al lavoratore per truffa, dovuta a finta malattia.

Gli investigatori privati possono pedinare il lavoratore e acquisire foto e video durante il lasso di tempo in cui doveva essere sul posto di lavoro. In linea teorica, il datore di lavoro non potrebbe avviare controlli inerenti l’idoneità per malattia dei suoi dipendenti. L’unica eccezione, in tal senso, è costituita dal servizio ispettivo dell’INPS: tuttavia, nel caso in oggetto, prevale la salvaguardia degli interessi degli altri dipendenti e la tutela del patrimonio aziendale.

Così facendo, il datore di lavoro ha tutte le carte in regola per dar luogo alla contestazione dei certificati medici che attestano la finta malattia. Poi toccherà agli organi giuridici competenti verificare un’eventuale insussistenza della malattia o la minore gravità di quest’ultima.

Vantaggi per l’azienda

Per l’azienda, ricorrere alle investigazioni aziendali di una società di investigazioni per accertare casi di finta malattia, presenta tutta una serie di vantaggi. Molte volte le assenze finiscono per incidere in modo negativo sia sui livelli di produzione sia sull’organizzazione aziendali. Nel momento in cui le suddette assenze superano di gran lunga le medie del personale e si registrano in concomitanza dei picchi di lavoro oppure a ridosso delle festività o dei fine settimana, c’è il rischio che i compiti non vengano portati a termine, che le altre figure professionali debbano fare dello straordinario, che si perdano clienti e fornitori o che fatturato e utile netto subiscano un brusco stop.

Individuare casi di finta malattia, di personale che se ne approfitta, permette alla tua organizzazione aziendale di licenziare per giusta causa gli assenteisti e di assumere nuovi dipendenti, vogliosi di affrontare nuove sfide lavorative.

Da anni la nostra agenzia investigativa di occupa di accertare questi comportamenti scorretti. La nostra attività di indagine anti-assenteismo per finta malattia viene effettuata da investigatori con pluriennale esperienza sul campo e in possesso della licenza prefettizia. A fronte di eventuali testimonianze giurate presso il Tribunale di competenza, conta sulla nostra massima disponibilità.

Tutela gli interessi della tua impresa e mettiti in contatto con noi per saperne di più.

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