Assenteismo sul lavoro: cause, conseguenze e soluzioni
L'assenteismo è un fenomeno caratterizzato dall'assenza di un lavoratore dal posto di lavoro per un determinato periodo di tempo, senza giustificato motivo.
Diverse sono le forme in cui si manifesta l'assenteismo: dall'utilizzo improprio dei permessi della Legge n. 104/92 al ricorso a periodi di aspettativa adducendo motivi personali, fino alla falsa malattia e alle assenze coperte da colleghi. Tale fenomeno riguarda aziende private e enti pubblici.
Fortunatamente, in molti casi questo atteggiamento trova una soluzione nelle agenzie investigative, le quali, attraverso le investigazioni aziendali per assentesimo sul lavoro, sono chiamate a indagare e accertare l'effettivo assenteismo del dipendente.
Indice dei contenuti
- Cosa vuol dire assenteismo sul lavoro?
- Quali assenze rientrano nell'assenteismo?
- L'assenteismo sul lavoro è un reato?
- Cosa si rischia per assenteismo?
- Assenteismo sul lavoro nel settore pubblico
- Costi per aziende e Pubbliche Amministrazioni in caso di assenteismo di un dipendente
- Come combattere l'assenteismo in azienda
- Il dipendente si assenta? L’agenzia investigativa può indagare
- Assenteismo: come agiscono le agenzie investigative
- Chi paga l’investigatore nei casi di assenteismo?
Cosa vuol dire assenteismo sul lavoro?
L'assenteismo sul lavoro si riferisce alla pratica di essere assenti dal lavoro senza una giustificazione valida o oltre il numero di giorni consentiti dalle politiche aziendali. Questo fenomeno può includere assenze per malattia non documentata, ritardi frequenti, abbandono anticipato del posto di lavoro o semplicemente non presentarsi al lavoro.
Le cause dell'assenteismo sul lavoro possono essere molteplici, tra cui:
- problemi di salute fisica o mentale;
- scarsa motivazione o insoddisfazione lavorativa;
- problemi personali o familiari;
- condizioni di lavoro non sicure o stressanti.
L'assenteismo può avere effetti negativi significativi sull'azienda, come:
- riduzione della produttività;
- aumento dei costi per sostituire temporaneamente il personale assente;
- impatto negativo sul morale dei colleghi che devono coprire il lavoro degli assenti;
- compromissione della qualità del servizio o dei prodotti.
Le aziende spesso cercano di gestire l'assenteismo sul lavoro attraverso varie misure, come il monitoraggio delle assenze, l'implementazione di programmi di benessere per i dipendenti, la creazione di politiche di flessibilità lavorativa e la promozione di un ambiente di lavoro positivo e motivante.
Quali assenze rientrano nell'assenteismo?
Cosa comprende l'assenteismo sul lavoro? Diverse tipologie di assenze dal lavoro, generalmente non giustificate o non approvate, che superano i limiti consentiti dalle politiche aziendali. Alcune delle principali assenze che rientrano nell'assenteismo sono le seguentu.
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Assenze non giustificate: quando un dipendente non si presenta al lavoro senza fornire una spiegazione valida o senza informare in anticipo l'azienda.
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Assenze per malattia non documentata: assenze per malattia senza la presentazione di un certificato medico o altra documentazione richiesta dall'azienda.
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Ritardi frequenti: arrivare sistematicamente in ritardo al lavoro senza giustificazione.
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Abbandono anticipato: lasciare il posto di lavoro prima dell'orario previsto senza permesso o giustificazione.
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Assenze strategiche: assenze pianificate in modo tale da evitare compiti sgradevoli o periodi di lavoro intensi, senza una giustificazione valida.
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Assenze per motivi personali non autorizzati: prendere giorni liberi per motivi personali senza aver ottenuto l'approvazione del datore di lavoro.
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Pause prolungate: prendere pause più lunghe di quelle consentite, come estendere il pranzo o le pause caffè oltre il tempo stabilito.
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Falsificazione di documenti: presentare certificati medici falsi o altre documentazioni contraffatte per giustificare l'assenza.
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Assenze durante eventi aziendali importanti: mancare al lavoro durante eventi, riunioni o scadenze importanti senza una valida ragione.
È importante notare che non tutte le assenze sul lavoro sono considerate assenteismo. Le assenze giustificate, come quelle per malattia documentata, congedo parentale, ferie approvate, permessi retribuiti o non retribuiti concordati con l'azienda, non rientrano nell'assenteismo. Le aziende dovrebbero avere politiche chiare e ben comunicate per distinguere tra assenze giustificate e ingiustificate, per garantire una gestione equa e trasparente del personale.
L'assenteismo sul lavoro è un reato?
L'assenteismo sul lavoro, di per sé, non è generalmente considerato un reato penale, ma può comportare serie conseguenze disciplinari e contrattuali. Tuttavia, ci sono situazioni in cui l'assenteismo può sfociare in atti illeciti o reati, come nei seguenti casi.
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Falsificazione di documenti: se un dipendente fornisce certificati medici falsi o altra documentazione contraffatta per giustificare la propria assenza, può essere accusato di falsificazione di documenti, che è un reato penale in molti ordinamenti.
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Truffa: se un dipendente percepisce uno stipendio o altri benefici basati su false dichiarazioni di presenza al lavoro, potrebbe essere accusato di truffa ai danni del datore di lavoro.
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Abuso dei permessi: in alcuni paesi, l'abuso sistematico di permessi retribuiti (come il congedo per malattia) senza una reale necessità può essere considerato un abuso di diritti, con conseguenze legali.
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Violazione delle norme contrattuali: l'assenteismo può costituire una violazione del contratto di lavoro. In questi casi, il datore di lavoro può prendere provvedimenti disciplinari, che possono arrivare fino al licenziamento per giusta causa.
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Violazione di leggi specifiche: in alcuni settori regolamentati, l'assenza ingiustificata può comportare la violazione di leggi specifiche relative alla sicurezza o alla continuità del servizio, con possibili conseguenze legali.
Le conseguenze legali dell'assenteismo sul lavoro possono variare in base alla gravità del comportamento e alle leggi del paese specifico. Di solito, le questioni relative all'assenteismo vengono gestite a livello aziendale attraverso politiche interne e contratti collettivi di lavoro. Tuttavia, quando l'assenteismo si trasforma in comportamento fraudolento o illecito, può portare a procedimenti legali e sanzioni penali.
Per i datori di lavoro, è importante avere politiche chiare e procedure trasparenti per gestire l'assenteismo, in modo da poter affrontare eventuali abusi in modo efficace e legale. Per i dipendenti, è fondamentale comprendere le proprie responsabilità e le conseguenze delle assenze ingiustificate per evitare problemi legali e disciplinari.
Cosa si rischia per assenteismo?
Per l'assenteismo sul lavoro, i rischi e le conseguenze possono variare in base alle politiche aziendali, ai contratti di lavoro e alle leggi del paese in cui si opera. Tuttavia, esistono delle conseguenze comuni.
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Richiami formali: un dipendente che si assenta frequentemente senza giustificazione può ricevere richiami verbali o scritti da parte del datore di lavoro.
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Sanzioni disciplinari: le aziende possono imporre sanzioni disciplinari, che possono includere la sospensione dal lavoro senza retribuzione.
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Decurtazioni salariali: in alcuni casi, le assenze ingiustificate possono comportare una riduzione dello stipendio o la perdita di benefici.
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Licenziamento: l'assenteismo protratto e ingiustificato può portare al licenziamento del dipendente. In molti paesi, le leggi del lavoro permettono il licenziamento per giusta causa in caso di assenze frequenti e non giustificate.
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Perdita di benefici: i dipendenti assenti possono perdere alcuni benefici aziendali, come bonus di produttività o incentivi legati alla presenza.
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Impatto sulla carriera: l'assenteismo può danneggiare la reputazione professionale del dipendente, riducendo le opportunità di promozione e avanzamento di carriera.
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Conseguenze legali: in alcuni casi estremi, l'assenteismo potrebbe portare a conseguenze legali, specialmente se il dipendente falsifica documenti o fornisce false giustificazioni per le assenze.
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Relazioni lavorative deteriorate: l'assenteismo può causare tensioni con i colleghi e i superiori, influenzando negativamente l'ambiente di lavoro e le relazioni professionali.
È importante che i dipendenti comprendano le politiche della loro azienda riguardo alle assenze e si impegnino a rispettarle per evitare queste conseguenze. Le aziende, d'altra parte, dovrebbero lavorare per creare un ambiente di lavoro che supporti il benessere dei dipendenti e riduca le cause dell'assenteismo.
Assenteismo sul lavoro nel settore pubblico
Il decreto Madia n. 116/2016, entrato in vigore il 13 luglio 2016, ha introdotto misure più severe per i dipendenti della pubblica amministrazione che abusano di permessi per assentarsi dal posto di lavoro. La normativa introduce il “procedimento disciplinare accelerato” in base al quale, se viene accertato l’assenteismo del dipendente, il responsabile dell’azienda può denunciare il fatto e sospendere il lavoratore entro 48 ore dall'accertamento, corrispondendogli solo un assegno alimentare. Il procedimento disciplinare deve poi concludersi entro 30 giorni, al termine dei quali se il dipendente non adduce motivazioni valide per il comportamento scorretto, viene licenziato. Il decreto però non è limitato solo ai dipendenti, ma contempla anche la responsabilità del dirigente, che può andare incontro a pesanti sanzioni se, in presenza dell’assenteismo di un dipendente, non denuncia il fatto.
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Provvedimenti nella PA
Si sente spesso parlare dei cosiddetti “furbetti del cartellino”. Un tentativo di arginamento del fenomeno che ha fatto discutere è la timbratrice a impronte digitali nelle Pubbliche Amministrazioni. Con questo sistema, il dipendente timbra avvicinando il badge al rilevatore e appoggiando il polpastrello sul lettore biometrico dattiloscopico. La corrispondenza fra impronta letta e impronta contenuta nel badge abilita la timbratura. Tuttavia l’Autorità competente si è già espressa su casi analoghi, rilevando l’illiceità dell’utilizzo dei dati biometrici del personale dipendente e, di fatto, vietando l’ulteriore trattamento dei dati per verificare le presenze/assenze del personale (ai sensi degli articoli 154, comma 1, lett. d, 144 e 143, comma 1, lett. c. del Codice della Privacy). La falsa timbratura del cartellino, lo ricordiamo, rientra tra i casi in cui il datore può procedere al licenziamento per giusta causa, previa raccolta di elementi a riprova dell’inadempienza. A tale scopo, un vero provvedimento risolutivo è il supporto investigativo, come più volte ribadito dalla Cassazione in tanti casi negli ultimi anni.
Costi per aziende e Pubbliche Amministrazioni in caso di assenteismo di un dipendente
I costi dell’assenteismo per un azienda riguardano la produttività stessa dell’azienda, l’organizzazione del lavoro e l’immagine percepita sia all’esterno che all’interno. C’è ancora un dislivello importante tra i costi per l’assenteismo nella pubblica amministrazione e quelli per il settore privato.
Nel primo si parla di quasi il 10% sul totale delle ore lavorabili e nel secondo di quasi il 7%. Secondo un report pubblicato su Il Sole 24 Ore, peraltro, si stima che se il settore pubblico dovesse arrivare ai livelli percentuali uguali a quello privato, il risparmio per le casse dello Stato ammonterebbe a circa 3,7 miliardi di euro.
Come combattere l'assenteismo in azienda
Secondo la legge italiana, dimostrare l’assenza ingiustificata non è sufficiente per poter licenziare il dipendente per giusta causa. È necessario dimostrare con prove certe che il comportamento del lavoratore abbia interrotto il rapporto fiduciario con il datore di lavoro. Ed in ogni caso, è possibile imbattersi in due conseguenze:
- quando può essere provato che il dipendente abbia interrotto il rapporto fiduciario con un comportamento grave allora egli può essere licenziato per giusta causa;
- quando, invece, si verifica un inadempimento degli obblighi contrattuali che può arrecare danno all’azienda, sia da un punto vista economico che organizzativo, allora il dipendente può essere licenziato per giustificato motivo.
L’ordinamento italiano prevede che spetta al datore di lavoro provare la giusta causa del licenziamento ed è per questo che richiedere la consulenza di un investigatore in grado di trovare le risposte alle domande giuste, con prove certe e verificabili, si ritiene, ad un certo punto, indispensabile.
Il dipendente si assenta? L’agenzia investigativa può indagare
La Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, con la sentenza n. 8373/2018, ha stabilito che un datore di lavoro può rivolgersi a un’agenzia investigativa per accertare le ragioni del mancato svolgimento dell’attività lavorativa del dipendente. Il caso riguardava un agente assicurativo, licenziato perché – tramite gli investigatori privati – la società per cui lavorava aveva acclarato il mancato rispetto dell’orario di lavoro e lo svolgimento di altre attività al di fuori dell’ufficio, proprio durante le ore lavorative. Il lavoratore aveva impugnato la sentenza con cui i giudici d’appello avevano rigettato la sua domanda per ottenere l’annullamento del licenziamento e il conseguente reintegro. Ma la Cassazione ha legittimato l’attività svolta dall’agenzia investigativa, che non ha violato gli articoli 2 e 3 dello Statuto dei Lavoratori (come eccepito dal ricorrente), anzitutto perché esercitata in luoghi pubblici, ma anche perché essa era “finalizzata non all’accertamento delle modalità di adempimento dell’obbligazione lavorativa, bensì alla verifica se il dipendente si fosse assentato, senza giustificato motivo o permesso, dal luogo di lavoro”. Il lavoratore, dunque, non solo è stato licenziato per giusta causa, ma anche condannato al pagamento delle spese processuali.
Assenteismo: come agiscono le agenzie investigative
Tra le competenze maggiormente delegate alle agenzie investigative, l’assenteismo è una delle più frequenti. Diverse aziende ricorrono all'attività svolta da un investigatore per indagare sui dipendenti sospetti di assentarsi dal luogo di lavoro senza giustificato motivo e per accertare che si tratti di un vero caso di assenteismo. L’azione di indagine effettuata da un investigatore viene svolta attraverso azioni di controllo volte a documentare i comportamenti assenteistici del lavoratore, che in molti casi possono anche nascondere una seconda attività lavorativa o addirittura un’altra attività professionale svolta presso aziende concorrenti. L’agenzia investigativa incaricata suddivide il suo operato in tre fasi:
- raccolta di informazioni corrette e valide;
- pianificazione del lavoro e acquisizione del materiale probatorio;
- stesura del dossier investigativo conforme all’attuale normativa giuridica.
Risulta quindi fondamentale il ruolo svolto dalle agenzie investigative che, con la loro attività, raccolgono prove valide da utilizzare in giudizio durante le cause di licenziamento.
Chi paga l’investigatore nei casi di assenteismo?
I costi processuali, tra cui quelli relativi all’utilizzo di un consulente come un Investigatore Privato, sono imputati al dipendente in caso di conferma dell’illecito in sede giudiziaria.
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