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Cybergrooming: cos'è e come difendersi

cybergrooming
| Luca Lampis | Investigazioni Private

Visto il disinvolto approccio dei minori ai dispositivi per la comunicazione a distanza, quello del cybergrooming è un argomento di grande attualità.

Il problema dell'adescamento di bambini e ragazzi, infatti, rimane sempre una questione irrisolta: un cospicuo numero di individui utilizza Internet per trovare le vittime ideali e attirarle a sé per abusare di loro.

Di seguito, troverai i riferimenti normativi e le azioni da mettere in pratica per tutelare i tuoi figli dai malintenzionati.

Cos'è il cybergrooming?

Con tale termine (dall'inglese to groom, ossia curare il pelo dei cavalli), la giurisprudenza intende la condotta di un soggetto adulto che interagisce online con bambini e ragazzi al di sotto dell'età del consenso (14 anni).

Il malintenzionato di turno fa di tutto per carpire la fiducia del minore, allo scopo di consumare dei rapporti sessuali o di intrattenere una relazione con lui.

La soglia di età decade quando la vittima si trova in una delle seguenti situazioni:

  • stato di ubriachezza
    incapacità di intendere e di volere
    • portatore di handicap.

In questi casi, lo scenario è da configurare sempre come reato.

Basi giuridiche del cybergrooming: cosa dice la Legge?

Anche se la parola cybergrooming è entrata a far parte del linguaggio comune solo recentemente, le azioni perpetrate con tale condotta rientrano a pieno titolo nei termini dell'articolo 609 undecies del Codice Penale (ex Regio Decreto del 19/10/1938, di cui l'ultimo aggiornamento risale al 30/12/2022), che tratta il problema dell'adescamento dei minori.

Oltre a questa normativa, ci teniamo a ricordare una fonte valida a livello internazionale: la Convenzione di Lanzarote, approvata nel 2007 ed entrata in vigore nel 2010. L'Italia vi ha aderito nel 2018 e si impegna, insieme agli altri Stati membri, a vietare e a punire qualsiasi attività sessuale al di sotto della soglia del consenso, indipendentemente dal fatto che avvenga a scopo di lucro o meno.

Come riconoscere il cybergrooming

I comportamenti tipici variano da soggetto a soggetto: possono spaziare dalle minacce ai complimenti. Ma ognuno con un filo conduttore: l'assiduità dei contatti, unitamente a un interesse morboso per la vittima e per le conversazioni a sfondo sessuale.

Gli argomenti prediletti dell'adescatore riguardano:

  • aspetto fisico
    • anatomia delle zone erogene
    fantasie erotiche
    • esperienze pregresse e desideri.

A ciò si aggiunge l'insistenza in caso di richieste insolite, come l'invio del numero telefonico o di fotografie senza vestiti, di video durante la masturbazione, per arrivare agli incontri finalizzati alla consumazione di amplessi.

Il tutto inducendo la vittima al silenzio e facendo leva sul suo senso di vergogna.

Come difendersi

Il primo passo da compiere come genitore (o tutore di un minorenne) è quello di prevenire alla radice un'eventualità del genere.

Instaura un dialogo con tuo figlio e affronta l'argomento non appena si avvicina ai dispositivi per la comunicazione a distanza, come PC, smartphone e tablet.

Controlla il bambino con discrezione: seguilo mentre si iscrive a un sito web di qualsiasi tipo e fallo riflettere sui rischi legati all'avere contatti con persone sconosciute. Senza entrare troppo nei dettagli, puoi semplicemente dire che dall'altra parte di una chat non si sa mai chi c'è veramente.

È fondamentale, inoltre, insegnare ai piccoli a troncare conversazioni inopportune e a dire di no, specialmente agli estranei e in cambio di soldi o di regali. Rifiutarsi di esaudire qualsiasi pretesa o richiesta strana come l'invio di foto, video e informazioni personali è già, di per sé, una protezione. Di solito, questo basta a limitare i danni sul nascere.

Come denunciarlo

Se, nonostante le raccomandazioni, ti accorgi o sospetti che tuo figlio sia vittima di cybergrooming, non esitare ad agire contro l'adescatore.

La prassi prevede una denuncia contro ignoti presso la Polizia di Stato; nel caso in cui conoscessi o riuscissi a risalire all'identità dell'autore del reato, puoi fare un esposto contro di lui.

A volte capita di scoprire un crimine di adescamento online di minore all'interno di un contesto scolastico o, comunque, al di fuori dell'ambito familiare. Se ti ritrovi in tale situazione, hai il dovere di denunciare l'accaduto alle Forze dell'Ordine e di informare i genitori (o chi si prende cura del bambino).

Come può aiutarti un'agenzia investigativa?

Nel caso in cui non sapessi da che parte cominciare per proteggere tuo figlio o qualsiasi altro minore di tua conoscenza dal cyber-grooming, puoi contattare un buon investigatore privato.

Grazie all'uso di strumentazioni all'avanguardia e alle competenze acquisite tramite l'esperienza sul campo e studi mirati, può appurare se il reato si sia realmente verificato, cosa sia effettivamente accaduto e raccogliere prove da portare in Tribunale.

Nell'eventualità di invio di materiale audio-visivo, inoltre, un'agenzia potrà risalire ad altre violazioni, quali detenzione e-o scambio di materiale pedo-pornografico negli hard-disk dell'adescatore (anche per un solo istante) e prostituzione minorile.

Il professionista ideale farà un controllo non solo di chat, siti web di incontri, social network ed e-mail, ma anche di eventuali transazioni: l'invio di pagamenti o di regali (ricariche telefoniche incluse) in cambio di foto, video, rapporti sessuali rientra nel novero della prostituzione e costituisce un'aggravante del reato di adescamento di minore.

Per una consulenza gratuita e senza impegno, non esitare a contattarci!
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