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Abuso e uso improprio dei permessi Legge 104

abuso permessi legge 104
| Luca Lampis | Investigazioni Aziendali

Utilizzare impropriamente i permessi della Legge 104 potrebbe consentire al datore di lavoro di licenziare il dipendente che ne abbia abusato. Vediamo come raccogliere utili prove inconfutabili atte alla verifica di comportamenti illeciti da parte del lavoratore che ne abbia approfittato illegalmente.

Abuso dei permessi Legge 104: cosa dice la Cassazione

Nata nel 1992 per tutelare le persone più deboli, la Legge 104 a volte viene utilizzata impropriamente, per cui l'intero suo sistema è messo in discussione.

Molto spesso il datore di lavoro si trova in condizione di verificare le condizioni effettive dell'uso della L. 104, impiegando i mezzi che la legge stessa mette a sua disposizione. Debitamente interrogata, la Corte di Cassazione si è espressa in merito, con la sentenza numero 9217/16 - 6 maggio '16, dove ha ribadito legittimo il licenziamento di chi abusa dei permessi retribuiti previsti dalla Legge 104.

Nella sentenza, la suprema Corte ha riaffermato che "deve essere sempre presente un nesso causale diretto tra l’assenza del lavoratore e l’assistenza al disabile per la quale il permesso è stato richiesto".

In altre parole, l'utilizzo del permesso da parte del lavoratore deve essere strettamente collegato alla necessità di assistere, nella giornata e nell'orario indicato, il familiare disabile.

È comunque ovvio che il dipendente ha diritto a dedicare il tempo necessario alle proprie necessità nel giorno in cui richiede il permesso Legge 104. Naturalmente quella giornata dovrà essere caratterizzata a prestare assistenza effettiva alla persona di famiglia in situazione di disabilità.

Di conseguenza, il lavoratore che utilizza il permesso per finalità diverse dall'assistere il familiare con 104, commette reato. Si rende cioè colpevole di abuso di un diritto, non soltanto ai danni del suo datore di lavoro ma anche dello Stato. In virtù di questo, oltre a essere soggetto alle sanzioni amministrative previste dalla giurisprudenza, potrebbe addirittura essere licenziato.

Sanzioni per abuso dei permessi Legge 104

Fermo restando che la punizione estrema per l'abuso di Legge 104 comporta il licenziamento per giusta causa e in tronco, sono previste comunque altre sanzioni piuttosto pesanti a carico del dipendente.

Si tratta di sanzioni che possono essere sia di carattere amministrativo sia penale, con detenzione in carcere. Questa ipotesi trova la sua spiegazione poiché ci si trova davanti a un reato.

Il datore di lavoro, infatti, può querelare il dipendente per aver percepito indebitamente la sua retribuzione. D'altro canto, anche l'INPS può sanzionarlo in quanto egli ha percepito indebitamente i contributi.

Per reati di questo tipo sono previste pene detentive che vanno dai sei mesi fino ai tre anni di reclusione carceraria. Se la somma percepita come retribuzione è inferiore ai quattromila euro, viene applicata una sanzione amministrativa che parte da cinquemila euro e potrebbe superare i venticinquemila.

Licenziamento per abuso di permessi Legge 104

L'uso improprio dei permessi Legge 104, così come per la finta malattia, rappresenta uno dei motivi fondamentali del licenziamento del dipendente da parte del datore di lavoro. Nel momento in cui è appurato che, al posto di accudire il familiare disabile, il lavoratore fruisce del permesso per scopi personali, egli commette una frode in quanto viene pagato ma è assente dal posto di lavoro in maniera illecita.

A subire danno non è soltanto il datore di lavoro che deve andare incontro a una gestione organizzativa straordinaria delle attività, ma anche l'INPS, cioè l'ente erogatore dell'intera prestazione, e l'intera collettività, in quando egli causa anche un abuso verso la società.

In questi casi il datore può far partire il licenziamento immediato, senza preavviso, e per giusta causa, poiché la condotta del lavoratore è di gravità elevata.

Nel fatto specifico cui è riferita la sentenza numero 9217/16 - 6 maggio '16, il dipendente, nel giorno di assenza dal lavoro per fruire il permesso, ha utilizzato il diritto per fini illeciti. In sostanza, aveva trascorso diverso tempo presso un'attività commerciale e una struttura alberghiera, gestite entrambe da sua moglie.

Presso l'abitazione della madre disabile, soggetto cui era riferita la Legge 104, si era fermato soltanto meno di un'ora, relativa alla preparazione del pasto.

Nel momento in cui il datore di lavoro è venuto a conoscenza di una tale condotta, ha licenziato il dipendente per giusta causa. Sia il Tribunale di riferimento territoriale sia la Corte d'Appello della regione e la Suprema Corte di Cassazione hanno giudicato legittimo il provvedimento di licenziamento.

Quanti giorni si possono fruire per Legge 104?

L'articolo 33 della Legge 5 febbraio 1992, Numero 104 - settore privato - e Decreto legislativo 151/2001 - settore pubblico, prevede la possibilità di chiedere fino a 3 giorni al mese, anche con orario frazionato.

Come denunciare e ottenere le prove dell'uso improprio della Legge 104?

Il datore di lavoro, al fine di far valere i diritti stabiliti dalla legge, può incaricare un'agenzia investigativa per individuare e raccogliere prove a supporto di abusi della 104.

Tale incarico è del tutto legittimo, in quanto il controllo sull'effettiva fruizione del permesso è effettuato fuori dall'orario e dalla sede di lavoro del dipendente. L'indagine, inoltre, è legittima in quanto ha anche come scopo tutelare il patrimonio collettivo.

Per qualsiasi dubbio o sospetto riferiti a usi e abusi dei permessi per la Legge 104, puoi rivolgerti alla nostra agenzia investigativa, svolgeremo per te il servizio di investigazioni aziendali per assenteismo. Lavoriamo nel settore da diversi decenni e, negli anni, abbiamo maturato una solida esperienza sia per quanto riguarda contenziosi tra datori di lavoro e dipendenti sia come supporto alle risorse umane della nostra clientela.

Portiamo avanti le nostre indagini con serietà, documentandole tramite prove (foto e video) utilizzabili nelle sede giudiziarie.

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